LAURA CAPUOZZO

COMPORTAMENTO – PADIGLIONE ITALIA, BIENNALE DI VENEZIA 1972 – CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA LUIGI PECCI, PRATO

 

Articolo su Exibart pubblicato martedì 30 maggio 2017

Fino al 24.IX.2017 - Comportamento - Padiglione Italia, Biennale di Venezia 1972 - Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato

Déjà vu o rievocazione?
Fino al 24 settembre il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci ospita “Comportamento”, il re-enactment di una parte del Padiglione Italia della Biennale di Venezia del 1972.
La mostra, pur includendo una sezione con materiale fotografico e documenti di archivio che accompagnarono l’evento, non si presenta né come una ri-edizione e neppure una ricostruzione documentaristica di ciò che offriva lo stato dell’arte di quegli anni post-rivoluzione sessantottina, interpretati con coraggioso pionierismo dal curatore di allora e di oggi Renato Barilli.
Gli artisti Gino De Dominicis, Luciano Fabro, Mario Merz, Germano Olivotto e Franco Vaccari si facevano strada sulla scena nazionale e internazionale, portando avanti esperienze che avevano a che fare con il rifiuto di fare arte con i mezzi ad essa tradizionalmente consoni, considerati inadeguati a rappresentare la società di cui sperimentavano problematiche e contraddizioni.
Media come la fotografia e il video, insieme a pratiche performative, furono giudicati più adatti allo scopo. Il messaggio divenne più importante del mezzo.
Il confezionamento dell’opera stava infatti passando in secondo piano e i suoi patinati contenitori venivano abbandonati in favore dell’espressione di contenuti talvolta reazionari.
L’utilizzo di materiali di uso comune era funzionale alla ricerca di immediatezza comunicativa e di rimozione di ogni filtro di sorta tra l’artista e il suo pubblico. I visitatori furono chiamati a reagire e interagire con le opere esposte, come nel caso della cabina photomatic di Franco Vaccari che invitava i visitatori a lasciare una traccia fotografica del loro passaggio e che, di fatto, ha avuto sviluppi nelle più contemporanee pratiche artistiche relazionali, anticipando l’attuale aspetto social che oggi interviene nella loro produzione.
null
Il significato delle loro opere non era astruso dal reale, non aveva nulla a che fare né con la metafisica né con la tautologia, ma era connesso alle vicende e ai comportamenti del fermento artistico scaturito da quegli anni tumultuosi.
A ragione, il titolo che il curatore scelse per l’esposizione, Opera o comportamento, evidenziava proprio come l’agire di quel periodo stesse acquisendo dignità pari al prodotto che ne scaturiva. In una parola, importante era l’Azione.
Il valore del re-enactment di quella mostra sta da un lato nell’evidenziare il lascito di quelle esperienze nell’attuale panorama dell’arte e della cultura, dall’altro nell’invitare gli artisti a non temere la non-conformità al comune comportamento.
L’integrazione delle tecnologie emergenti nella produzione d’arte è diventata infatti consuetudine, a volte elemento predominante, sempre più frequentemente l’opera è presentata come un work in progress in diretta. Non fa eccezione il Padiglione italiano della attuale Biennale che mette in luce “il nuovo materialismo tecnologico” esponendo non solo il prodotto finale, ma anche gli strumenti e le pratiche che hanno portato alla sua realizzazione. Solleva, inoltre, attraverso una videoproiezione e un laboratorio collettivo, un dibattito su tematiche sociali ed economiche contemporanee e non tralascia, infine, le installazioni ambientali e l’evocazione simbolica. C’é una linea sottile a separare la mise en scène della tecnologia dal suo utilizzo come medium contemporaneo, che rischia di ridurre la valenza estetica dell’opera ad un gioco narcisistico intorno alla sua realizzazione. E “Il mondo magico”, che insegue l’immaginazione, appare un rifacimento “estetizzato” del reale.
Non è tutto oro quel che luccica. Nel “di tutto un po’” contemporaneo, attenzione a non lasciarci distrarre dai contenitori.
Laura Capuozzo
Comportamento
Padiglione Italia. Biennale di Venezia 1972
Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci
Viale della Repubblica 277  Prato
Orari: martedì e mercoledì 12-20, da giovedì a domenica 12-24
Info: www.centropecci.it

Pubblicato da lauracapuozzo

Curatrice e critica d'arte - ricercatrice culturale e docente Il mio lavoro e la mia ricerca si concentrano sulle relazioni tra diverse forme artistiche contemporanee e i loro rapporti con le tecnologie emergenti, dall’impatto dei media digitali sull’attività artistica alle arti "biotech".