LAURA CAPUOZZO

PAOLO LANTIERI. La notte del sogno

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Società delle Belle Arti

Circolo degli Artisti “Casa di Dante”

inaugurazione

Sabato 13 giugno ore 17.00

mostra personale

PAOLO LANTIERI

“la notte del sogno”

Presentazione di Laura Capuozzo

 

COMUNICATO STAMPA

Inaugura Sabato 13 Giugno presso le sale espositive della Società delle Belle Arti – Circolo degli Artisti “Casa di Dante” di Firenze, la personale di Paolo Lantieri.
L’artista di origini messinesi, allievo di Primo Conti all’Accademia di Belle Arti di Firenze e architetto, è protagonista della scena artistica fiorentina sin dagli anni sessanta,“ha sempre rifuggito gli accademismi, inseguendo, negli anni, una poetica delle forme e del colore, declinata in una moltitudine di linguaggi espressivi. Così gli stessi soggetti, soprattutto femminili, possono mostrarsi in decise pennellate, scomporsi in ritagli di carte, o emergere appena accennati in delicati segni incisi velati d’inchiostro. Non è la fedeltà dei volti o dei luoghi, ma l’equilibrio generato dall’armonia della loro struttura ad interessarlo, coinvolgendo lo sguardo di chi osserva in una danza eccentrica, grazie alla sensazione dinamica che scaturisce dalle linee e dall’intreccio dei corpi e delle forme.” (L.C.)

La mostra, a cura di Laura Capuozzo , è visitabile fino al 25 Giugno

 

Paolo Lantieri

La pittura di Paolo Lantieri è caratterizzata dalla perfezione di equilibri compositivi e tonali che testimoniano una ricerca stilistica che ha fatto tesoro degli studi accademici ma ha sempre rifuggito gli accademismi, inseguendo, negli anni, una poetica delle forme e del colore, declinata in una moltitudine di linguaggi espressivi.

Così lo stesso soggetto può mostrarsi in decise pennellate, scomporsi in ritagli di carte, o emergere appena accennato in delicati segni incisi velati d’inchiostro.

Di fonte ai suoi lavori la sensazione dinamica che scaturisce dalle linee e dall’intreccio dei corpi e delle forme, coinvolge lo sguardo in una danza eccentrica.

La composizione della figura avviene infatti secondo la direzione del suo movimento, dando vita ad una spazialità nuova, in cui la luce fa compenetrare e armonizza le masse.

Non è la fedeltà dei volti o dei luoghi, ma l’equilibrio generato dall’armonia della loro costruzione primaria ad interessarlo, fissata nello spazio pittorico prima di scomporre i piani e procedere per sottrazione.

Un certa rimando al cubismo è presente nell’indagine sulla struttura delle cose, nella libertà prospettica, nell’essenzialità volumetrica orientata verso la stilizzazione formale che ha il suo apice nei collages.

Tuttavia, pur nella sintesi formale, Lantieri non giunge mai all’abolizione prospettica, alla disintegrazione delle forme ma mantiene sempre il rapporto tra figura e sfondo. Egli non disgrega i suoi soggetti, soprattutto femminili, ma al contrario ne esalta la solidità, in un connubio perfetto tra naturalismo e classicismo.

Così il passato si allinea al presente e alla fuggevolezza di un atteggiamento, di una postura, di uno sguardo.

Ora curvilinee ora taglienti, le linee seguono la morbidezza delle forme e la fusione del femmineo con la natura e le cose. Le sue donne non sono icone, ma ritratte spesso in pose inconsapevoli, quasi spiate in un attimo di distrazione.

Conturbanti o sognanti, in attesa o in azione, è la quotidianità delle loro azioni ad attrarre l’artista e la vitalità che può nascere solo dalla fiera coscienza della propria carica erotica.

Fierezza e spregiudicatezza che le rende simili ai gatti, che spesso le accompagnano, suggerendone la similitudine con il mistero e la personalità enigmatica, a volta indecifrabile, dei felini.

Indubbiamente è lo sguardo maschile a posarsi sulla sinuosità delle cosce e dei fianchi nelle linee dei seni e dei fianchi conferendo un senso insieme di folclore e di intimismo.

Così i paesaggi subiscono e riflettono la fascinazione di un autobiografismo visionario che narra e ricorda, trasfigurandoli, spiagge e cose.

Nella contorsione di linee imperfette l’oggettualità dei luoghi non descrive, ma evoca, gioie, risate, silenzi, stili di vita e di pensiero.

A metà tra sogno e memoria, Paolo Lantieri costruisce un universo poetico in grado di restituire l’esperienza del vivere e delle relazioni attraverso l’esaltazione sincera della bellezza.

L.C.

 

Pubblicato da lauracapuozzo

Curatrice e critica d'arte - ricercatrice culturale e docente Il mio lavoro e la mia ricerca si concentrano sulle relazioni tra diverse forme artistiche contemporanee e i loro rapporti con le tecnologie emergenti, dall’impatto dei media digitali sull’attività artistica alle arti "biotech".