Simone Biliotti rende fluido il marmo, superando le caratteristiche di durezza e immutabilità che rendono eterno questo materiale. Le sue sculture sembrano mutare ad ogni sguardo, le loro rotondità rendono la percezione dell’opera sempre diversa. Le forme si contorcono in giochi e spasmi e la materia, levigata o lasciata con le sue ruvidità, diventa a volte sensuale, altre aggressiva o dormiente… Forme semplici si intersecano e compenetrano per dar vita a un gioco di rimandi ed allusioni, in cui ogni riferimento puntuale all’anatomia e alla figura scompare ma non ci è precluso.
Laura Capuozzo